Poco più di trent’anni fa il sottoscritto sfilava, con pochi altri compagni di partito, in un grande corteo pacifista. E sentiva gridare intorno a lui; “siamo tanti siamo qui siamo il vero Psi”. A gridare, la precisazione è importante, non eravamo tanto noi quanto i comunisti assiepati lungo il percorso e al nostro fianco. A tutta prima la cosa ci lusingò, ma, almeno a me, apparve ben presto una palese controverità. Insomma, eravamo certamente lì; ma eravamo certamente pochi, e non spettava a nessuno e tantomeno ai compagni comunisti, stabilire se fossimo, o meno, il “vero psi”. Ripensandoci, però, il comportamento dei comunisti era perfettamente logico. Noi eravamo i papi ( o, più esattamente i sacrestani) esterni di allora; persone o gruppi cui il Pci attribuiva valore e dignità politica se e in quanto la loro posizione corrispondeva alla linea del Pci su questa o quella questione.
Nel corso dei trent’anni successivi, la situazione si sarebbe però completamente ribaltata, perchè sono i papi esterni – che si chiamino Prodi, Renzi, Amato, Rodotà o Napolitano – ad attribuire al Pd un valore e una dignità politica che non è più in grado di raggiungere autonomamente. O, almeno a tentare di farlo.
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