Da una quindicina di anni un gruppo di ricercatori si sforza di portare alla luce la ricchezza del testo greco dell’antico Testamento, comunemente chiamato la Settanta, testo troppo a lungo sepolto un disprezzo dovuto all’ignoranza e all’oblio. Ecco il risultato dei lavori sul libro dei Proverbi. (..) Al contrario del letteralismo Si e’ talora ipotizzato un sostrato ebraico parecchio diverso da quello che conosciamo, sostrato che oggi sarebbe completamente perduto… L’Attenta analisi del testo greco mostra che questa e’ un ipotesi priva di fondamento, che non riconosce la caratteristica propria del traduttore, questa profonda e costante coerenza che appare nella sua versione. Bisogna in realta’ parlare, a rischio di proiettare le nostre categorie sull universo del traduttore, di una libertà ” culturale” : questa versione greca dei Proverbi ci fa intravedere un ambiente ebraico per nulla infastidito della penetrazione della cultura greca. Al contrario, il traduttore ebreo sembra considerare l ‘ eredita’ greca come sua propria, non soltanto parallela alla sua eredita’ giudaica più preziosa, il tesoro delle scritture, ma mescolata alla stessa pasta del testo, che consegna questo tesoro ai lettori di lingua greca! (….). Questa e’ l’opera di un letterato : cio’ che caratterizza il nostro traduttore e’ la profonda compenetrazione della sua cultura greca, delle sue ricerche poetiche e dei suoi riferimenti letterari. L’analisi dei processi di traduzione, delle costanti stilistiche, permette di ricostruire un importante lavoro redazionale. / traduzione dei Settanta, l’opera di traduzione dei testi greci dell’ Antico Testamento, in francese, diretta da Marguerite Harl, Gilles Dorival e Olivier Munnich- L’ultimo studio comparso e’ stato il libro dei Proverbi, realizzato dal Monaco benedettino David Marc d’Hamonville. _hptt /
Enrico –
Da una quindicina di anni un gruppo di ricercatori si sforza di portare alla luce la ricchezza del testo greco dell’antico Testamento, comunemente chiamato la Settanta, testo troppo a lungo sepolto un disprezzo dovuto all’ignoranza e all’oblio. Ecco il risultato dei lavori sul libro dei Proverbi. (..) Al contrario del letteralismo Si e’ talora ipotizzato un sostrato ebraico parecchio diverso da quello che conosciamo, sostrato che oggi sarebbe completamente perduto… L’Attenta analisi del testo greco mostra che questa e’ un ipotesi priva di fondamento, che non riconosce la caratteristica propria del traduttore, questa profonda e costante coerenza che appare nella sua versione. Bisogna in realta’ parlare, a rischio di proiettare le nostre categorie sull universo del traduttore, di una libertà ” culturale” : questa versione greca dei Proverbi ci fa intravedere un ambiente ebraico per nulla infastidito della penetrazione della cultura greca. Al contrario, il traduttore ebreo sembra considerare l ‘ eredita’ greca come sua propria, non soltanto parallela alla sua eredita’ giudaica più preziosa, il tesoro delle scritture, ma mescolata alla stessa pasta del testo, che consegna questo tesoro ai lettori di lingua greca! (….). Questa e’ l’opera di un letterato : cio’ che caratterizza il nostro traduttore e’ la profonda compenetrazione della sua cultura greca, delle sue ricerche poetiche e dei suoi riferimenti letterari. L’analisi dei processi di traduzione, delle costanti stilistiche, permette di ricostruire un importante lavoro redazionale. / traduzione dei Settanta, l’opera di traduzione dei testi greci dell’ Antico Testamento, in francese, diretta da Marguerite Harl, Gilles Dorival e Olivier Munnich- L’ultimo studio comparso e’ stato il libro dei Proverbi, realizzato dal Monaco benedettino David Marc d’Hamonville. _hptt /