Undici anni fa, il 19 marzo 2002, veniva assassinato Marco Biagi. Era un nostro compagno, stava dalla parte dei lavoratori, ma venne ucciso da fanatici “di sinistra”. L’anno scorso lo abbiamo ricordato con la solennità con cui si celebrano i decennali e i loro multipli. Dobbiamo però ricordarlo anche quest’anno. Se non altro perchè c’è ancora chi non vuole avere nemici “a sinistra”. A sinistra i nemici ci sono, e sono micidiali. Non solo quando uccidono un socialista. Anche quando uccidono il sindacato, preferendo le tutele legali a quelle contrattuali. E quando, mentre si moltiplicano i licenziamenti collettivi, si intestardiscono nella vertenza sull’articolo 18, che riguarda i licenziamenti individuali.
Chi si intestardisce a parlare dell’art. 18? Quelli che non vogliono più toccarlo, dopo le modifiche del 2012? Oppure quelli che si accaniscono a parlare solo di questo? Giacomo Brodolini era socialista. Almeno quanto Biagi. Vedete di parlare dell’art.18 distinguendovi un po’ dalle posizioni dei reazionari. Di quelli per i quali Biagi era un rompicoglioni e che l’hanno lasciato senza scorta.
L’art.18 tutela il lavoratore per licenziamento illeggittimo….ma c’è bisogno di parlarne?
sarebbe opportuno farne un’altro (un 18 bis) per il datore di lavoro che responsabile di un licenziamento illeggitimo …trovi la strada della galera…e allargare la tutela a tutte le imprese,non solo a quelle con 15 dipendenti…
I nemici a sinistra ci sono; comunque un socialista deve difendere articoli come il 18, pur con le necessarie riforme o adeguamenti: mai con la sinistra estrema ma men che meno finire a destra.
Marco Biagi non era “finito a destra”, caro Alessandro: aveva fatto il suo mestiere di intellettuale socialista collaborando coi governi democraticamente eletti e con i sindacati. A Gullace ricordo che il referendum proposto da Bertinotti perchè tutti i datori di lavoro (anche i piccoli) trovassero “la strada della galera” finì con il 30% scarso di votanti. Come la penserebbe oggi Brodolini purtroppo non possiamo saperlo, caro Crescentini. Sappiamo però che Gino Giugni l’articolo 18 lo voleva cambiare fin dal 1982. E sappiamo anche che i socialisti ragionano col cervello, non con le viscere.
Scusate se non mi sono spiegato; il mio andare a destra era riferito ai socialisti in generale e non certo al povero Biagi, che era attaccato da sinistra e lasciato solo (come dice il sig. Crescentini) dagli altri.
P.S. Sono un operaio e non mi reputo all’ altezza di discutere con voi di argomenti di cui conosco ben poco, ma è piacevole che diate risposta a tutti, anche a perfetti sconosciuti come me. Con stima.