Franco Gerardi ci ha lasciato mercoledì 9 aprile. Aveva 91 anni e fino all’ultimo ha lavorato, analizzando – con la sua ineguagliabile lucidità – l’evolversi della situazione politica, le prospettive, i possibili sviluppi.
La prima volta che l’ho incontrato è stato nel ’66, quando era direttore dell’Avanti! (Nel giornale era entrato poche settimane prima del 18 aprile ’48).
Io facevo volontariato presso i giovani dell’Istituto di rieducazione di Casal Del Marmo e la linea degli educatori era quella di portare questi ragazzi in giro, fuori dalle stanze dell’Istituto, per comunicare il messaggio che la loro non era una “detenzione” bensì una situazione che offriva loro l’opportunità di fare esperienze di vita normale, il cinema, una passeggiata, la visita ad una fabbrica, un museo, un laboratorio. Io ero tra le persone che li portava in giro e un giorno decisi di portarli a visitare la Redazione e la tipografia dell’Avanti, in Vicolo della Guardiola.
Mi meravigliai davvero del fatto che fu il Direttore in persona ad accompagnarci a fare il giro del giornale e a svelare ai ragazzi ogni passaggio che conduceva alla realizzazione del quotidiano finito. Franco sapeva – glielo avevo detto io – che quei ragazzi, tutti minorenni, erano figli di prostitute, erano ladri, spacciatori, qualcuno di loro aveva ucciso. Due di loro avevano ucciso il proprio padre. La tenerezza e la pietas che Franco dimostrò verso di loro non la posso dimenticare. Era commosso, si chiedeva in che modo il confronto con un mondo diverso dal loro poteva essere d’aiuto a quelli ragazzi, se c’era modo di tirarli fuori dall’esperienza di violenza che aveva caratterizzato le loro vite.
Quando finì la visita mi diede in mano un po’ di monete e mi disse di comprare ai ragazzi il gelato. Aveva gli occhi umidi.
Era da questo senso di condivisione del dolore, dalla tensione verso la consolazione e il riscatto che nasceva la sua dimensione politica.
Dopo qualche tempo da quell’episodio le nostre strade si sono di nuovo incrociate, perché mi sono fidanzata e poi sposata con Roberto Sciubba Caniglia che dell’Avanti! era redattore delle pagine culturali e vaticanista.
Ho avuto perciò modo di frequentarlo meglio, durante cene e viaggi in comune tra le famiglie, giornate conviviali, vacanze.
Le sua conversazione era sempre brillante e illuminante. Non gli ho mai sentito fare affermazioni ideologiche. Ogni cosa che diceva era frutto di analisi sue originali e di grandi capacità intuitive che gli derivavano dalla grande esperienza e da una profonda autonomia di giudizio.
In Franco la dimensione politica socialista era lo strumento con cui affrontare le disuguaglianze, gli squilibri sociali, la sofferenza umana.
Di testimonianze come la sua, genuine e non appannate da logiche di potere c’è un grande bisogno.
Per anni Gerardi ha avuto un ruolo di primo piano nel contribuire a determinare la politica socialista, come consigliere di diversi segretari, da Pietro Nenni a Giacomo Mancini a Bettino Craxi, ma ha sempre rifiutato l’offerta di incarichi prestigiosi tra cui diversi Ministeri e la presidenza della Rai.
Il suo obiettivo era contribuire all’analisi della situazione e alle scelte politiche del PSI e del Paese: rispetto alla gestione in prima persona del potere si è sempre mostrato schivo.
L’unico incarico che ha accettato è stato quello di Presidente di Cinecittà grazie al suo grande amore per il cinema e lo spettacolo, che lo portò a produrre l’Orlando Furioso di Luca Ronconi per la RAI, un filmato di eccezionale livello artistico.
Rievocando la sua storia in occasione dei suoi 90 anni, Franco ha scritto: “Per me l’“Avanti!” era il più efficace strumento di collegamento fra gli organi dirigenti e la massa dei militanti, essenziali al momento delle elezioni. Un giornale di partito non può essere un giornale di notizie, la sua funzione e la sua utilità stanno nel raccontare i maggiori avvenimenti politici a suggerire quello che si deve pensare e dire in giro di quegli avvenimenti”.
Quella di Gerardi è una testimonianza di luminosa dedizione alla politica riformista, radicata nelle ragioni di solidarietà umana e sociale e non nei giochi di potere.
Una dedizione durata una vita intera.
Rossana Pace
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Franco Gerardi è stato direttore del quotidiano del PSI, Avanti!, dal 1963 al 1976.
Da giornalista redasse la prefazione al Principe firmata da Bettino Craxi per i libri di «Epoca!» e da direttore dell’Avanti! scrisse molti dei discorsi pronunciati da Craxi negli anni di Palazzo Chigi, nonché la maggior parte dei corsivi usciti sul quotidiano a firma GdT, Ghino di Tacco, e attribuiti allo stesso Bettino Craxi.
Nel 2011 per difendere la dignità della storica testata infangata dalle torbide vicende di Walter Lavitola, collaborò con gli altri ex direttori, alla stesura di un numero speciale dell’Avanti! della domenica, scrivendo un articolo in cui ricordava la sua esperienza nel giornale socialista.
Articolo pubblicato sull’Avanti on line del 13/04/14
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