Nel saggio in cui annuncia il suo ritiro dal Movimento 5 stelle, in uscita nel numero di febbraio di Mondoperaio, Paolo Becchi riporta una nota di Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto, pubblicata nel blog di Grillo il 4 novembre (http://www.beppegrillo.it/2015/11/): “Da giorni circola un plico di documenti, inviato ai consiglieri di opposizione di Quarto, su un presunto abuso edilizio che, seppur parzialmente, mi riguarderebbe. Io stessa sono venuta in possesso di questo incartamento contenente una lunghissima serie di illazioni, affermazioni infamanti e calunnie a profusione. La prima cosa che ho fatto è stata di presentarmi io stessa dai carabinieri per chiedere loro di compiere tutti gli accertamenti del caso nel più breve tempo possibile. Non a caso, infatti, già lunedì 2 novembre una squadra di tecnici è venuta a fare un sopralluogo e ha eseguito tutte le misurazioni del caso sugli immobili messi, forse troppo velocemente, sotto accusa. Le risultanze di queste indagini tecniche le pubblicherò immediatamente on-line appena disponibili. Quanto all’autore di questo romanzo di fantasia, composto da documenti trafugati e costruito ad hoc, dovrà risponderne in tutte le sedi. Così come tutti quei giornalisti che, senza neanche verificare uno straccio di notizia, lo riversano nei loro articoli. Ma ormai lo sappiamo, è solo pretestuosa polemica politica di chi gioca a piegare i fatti a propria convenienza. In questo circo non voglio entrarci, ho tanto lavoro da fare per i cittadini e, quindi, pochissimo tempo da perdere. Quarto è stato sciolto per mafia per la connivenza di malaffare e partiti. Da quando il M5s è al governo, sono saltati i vecchi equilibri e i giochi di potere. La città in mano ai cittadini è un problema per tutti quelli che hanno perso i privilegi. Non si arrendono alla democrazia. Le infamie non ci piegheranno“.

Becchi osserva che “già da allora  si sarebbe dovuta valutare con attenzione la situazione, e non presentare sul blog (che è l’organo ufficiale del movimento) il sindaco come un’ eroina della lotta contro la mafia“. Ma “in realtà prima  si è sperato  che la storia si sgonfiasse da sola e poi per ragioni di opportunismo politico si è deciso di abbandonare il sindaco al suo destino, sperando che si sarebbe adeguato alle richieste del partito accettando di dimettersi. La tardiva richiesta di dimissioni e la successiva espulsione  di un sindaco prima difeso e poi silurato fa comunque perdere di credibilità al movimento“.

Becchi rivela anche quali siano le procedure per l’espulsione dal M5s, riportando il testo di due successive mail. La prima: “Da: listeciviche@posta.beppegrillo.it – Oggetto: Sospensione con effetto immediato dal MoVimento 5 Stelle – Gentile ******** ********, Le scriviamo in nome e per conto di Beppe Grillo con riguardo ad alcune segnalazioni che ci sono pervenute. Ci risulta che Lei si sia qualificato come portavoce del MoVimento 5 Stelle per la città di ******, pur non avendone la titolarità. Per questo motivo *viene sospeso con effetto immediato* dal MoVimento 5 Stelle. Se pensa che questa decisione sia basata su informazioni non corrette può inviare le Sue controdeduzioni entro 10 giorni a questa email. Lo staff di Beppe Grillo”.

La successiva mail di conferma, a prescindere dalle controdeduzioni, ha il seguente testo: “Da: listeciviche@posta.beppegrillo.it – Oggetto: Espulsione con effetto immediato dal MoVimento 5 Stelle – Gentile ******** ********, Le scriviamo in nome e per conto di Beppe Grillo con riguardo all’email inviatale il ** ******** , con la quale Le era stato contestato di essersi qualificato come portavoce del MoVimento 5 Stelle per la città di ******, pur non avendone la titolarità. Non avendo ricevuto sue controdeduzioni in merito atte a rivalutare la sua posizione, si conclude il procedimento avviato con la predetta email del ** ******** disponendo la sua espulsione dal MoVimento 5 Stelle. Se pensa che questa decisione sia basata su informazioni non corrette può proporre il suo ricorso entro 10 giorni da questa email al Comitato d’Appello seguendo la procedura indicata qui: http://www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/9.html -Lo staff di Beppe Grillo”.

Becchi conclude osservando che “affidarsi al Comitato d’ Appello ha poco senso dal momento che è controllato da membri fedelissimi di Casaleggio (Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri): insomma, una farsa”.