La frase sprezzante pronunziata dal ministro della Giustizia (volutamente usiamo la minuscola) nei confronti degli avvocati del Foro di Napoli, i quali chiedevano che venisse dato ascolto alle ragioni di una civile protesta, sono emblematiche della ideologia monetarista ed illiberale dei seguaci dell’ex presidente del consiglio Mario Monti, evidente espressione dei cosiddetti poteri forti presenti in Italia. Parlando degli avvocati, nel rivolgersi ad un Procuratore della Repubblica, il ministro testualmente afferma: “Ora ci parlo così me li tolgo dai piedi”. Non contenta di quanto detto, invece di chiedere scusa, il predetto ministro, il giorno seguente,  davanti alla platea amica di Confindustria, intervistata da giornalista “notoriamente” nemico dei poteri forti, dichiarava di aver detto la predetta frase perché tenace avversaria delle lobby  nazionali.
Iniziamo subito a fare chiarezza: quest’anno il Ministero della Giustizia spenderà circa 100 milioni di euro per l’utilizzo, rectius l’inutilizzo, degli inutili braccialetti elettronici per quei condannati ai quali dovrebbero essere concessi gli arresti domiciliari. A chi vanno i soldi? Alla Telecom. Chi lavora per la Telecom? Il figlio del ministro Cancellieri. Quanto si risparmierebbe quest’anno con la prossima chiusura dei Tribunali e degli Uffici dei Giudici di Pace? Forse 16 milioni di euro (forse, perché la sola chiusura del Tribunale di Chiavari costerà allo Stato 15 milioni di euro, quanto è costato costruire l’edificio dove sarebbe stato allocato il Tribunale). Naturalmente non parliamo dei 360 milioni che ogni anno vengono spesi per le note intercettazioni che ci fanno scoprire più di quanto potremmo sapere acquistando un qualunque giornale scandalistico.
Certo, non c’è da meravigliarsi se siamo arrivati a tanto. Se un prefetto in pensione, che poteva essere un’ottima casalinga, diventa, per i quotidiani nazionali, un insigne giurista, questo è il segno dei tempi di questa nostra democrazia malata. La Corte costituzionale dichiara illegittima la mediazione ed il governo Letta-Monti, su pressione del Presidente della Repubblica, la ripresenta nelle forme del decreto legge. Un provvedimento emesso d’urgenza ma già bocciato e da bocciare da parte della Corte costituzionale. Tutto questo mentre migliaia di individui soffrono quotidianamente la tortura della detenzione in carceri sovraffollate, vera  vergogna di un paese civile. Siamo alla morte del diritto e dei diritti, quando si afferma che impugnare la sentenza è un lusso, quando si vieta agli invalidi civili di impugnare le sentenze, quando la giustizia si divide tra colpevolisti ed innocentisti nel processo bunga-bunga. Oggi, l’unica voce che si leva a tutela dei più deboli, per la tutela dei diritti dei più deboli  è la voce dell’avvocatura. Sono gli avvocati che chiedono che tutti siano uguali davanti alla legge, che il processo sia giusto ed efficiente, che anche i più deboli debbono poter vedere tutelati i propri diritti, che la prescrizione del reato non sia l’amnistia dei ricchi, che la mediazione non sia l’ostacolo alla giustizia per i poveri. Grande è la vittoria del nostro partito contro la norma “ammazza-risarcimenti” presentata dal prefetto in pensione Cancellieri. Una cosa però deve essere chiara a tutti i socialisti italiani, in particolare a quelli presenti in Parlamento. Questo governo, come quello che lo ha preceduto, è il governo che esprime gli interessi dei poteri forti: banche, assicurazioni, imprenditori, magistrati. Del resto, vero esempio di “democrazia” è l’affermazione del 3 luglio  del Consiglio Supremo di Difesa, composto dal Presidente della Repubblica, da ministri e da militari:  la decisione di acquistare gli aerei  F35 non spetta al Parlamento, al popolo, ma ai militari. Le spese militari vengono  decise dall’esecutivo, non dal Parlamento.  Ci avviamo a passi veloci verso il Sudamerica. No! Questo non può essere il  governo dei socialisti.