Come spiega qui sotto il Presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma in una nota dello scorso ottobre (Palma è peraltro di Forza Italia, ma è un magistrato) i nostri parlamentari che propongono lo stralcio della stepchild adoption stanno sostanzialmente proponendo di affidarla senza limiti e criteri alle decisioni dei singoli giudici, che hanno di norma già un orientamento favorevole.
Poi non ci lamentiamo delle supplenze del giudiziario…

ROMA – “Forse non è chiaro o noto che la cosiddetta Stepchild adoption già esiste, a livello giurisprudenziale, nel nostro Paese”. Lo afferma in una nota il presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Francesco Palma (Fi).

“In tal senso, infatti, si è pronunciato il Tribunale di Roma con una motivazione molto seria e articolata (tutta fondata sul superiore interesse del minore e sull’esigenza di evitare discriminazioni rilevanti sia per la Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e sia per la nostra Costituzione), che può essere più o meno condivisibile – spiega Palma -, ma che, di certo, non può essere superata con argomentazioni politiche non solidamente ancorate ai principi ripetutamente affermati dalla Corte Costituzionale e dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo”. “In altri termini – insiste – la strada è già accennata e il legislatore, se non vuole lasciare le sorti dell’istituto alla costruzione giurisprudenziale, non può esimersi dall’intervenire, o in senso positivo (come previsto dal dl Cirinnà) o in senso negativo (modificando l’art. 44 della legge sulle adozioni speciali).