Come molti notano, i gesti o i silenzi di papa Francesco sono più eloquenti di mille e mille discorsi. E ciò vale anche per la partecipazione di tanti musulmani al rito cattolico. Pur fra non lievi difficoltà, poi, si va affermando in Italia l’idea che vi siano  modi diversi di vivere la fede cristiana. In tal senso va segnalato lo stile delle chiese valdesi e metodiste, che si preparano all’annuale Sinodo (una sorta di parlamentino) di Torre Pellice, in Piemonte (21-26 agosto prossimi), con lo spirito dei giorni nostri. Pur in un mondo assuefatto al chiasso, infatti, lì prevalgono la sobrietà e la riflessione, alla luce delle Scritture.

Si tratta certo di una piccola minoranza, la quale però sente di avere qualcosa da dire al resto della società. La ricerca ecumenica e il dialogo fra le religioni, l’etica (bioetica compresa), i grandi temi del villaggio globale (dal terrore diffuso alle difficoltà delle democrazie) saranno fra i temi sul tappeto. E non si tratterà di una passerella o di una vetrina. No: sarà un momento autentico di vivace confronto volto a delineare l’impegno per i mesi a venire.

Sarà opportuno porsi in ascolto della voce delle italiane e degli italiani che si riconoscono in quell’esperienza di fede. Una voce spesso flebile, per la pochezza dei mezzi a disposizione, eppure a suo modo nitida rispetto ai bla bla bla correnti. Basterebbe poi un briciolo di curiosità per seguire con attenzione ciò che si muove in quel piccolo mondo. Se il protestantesimo storico, infatti, ha assai contribuito al sorgere e all’affermarsi della prima modernità, viene spontaneo seguirne le analisi e i contributi relativi a questo scorcio della tarda modernità.

Il protestantesimo storico sembra cercare oggi, alla vigilia dei cinquecento anni dall’inizio della Riforma, momenti e occasioni di condivisione con le altre comunità di fede. Né omologazione, dunque, né separatezza, bensì sforzo costante di vivere con altri l’annuncio evangelico, sia mediante la predicazione, sia attraverso l’azione sociale. Chiamando ciascuna e ciascuno alla libertà e alla responsabilità.