Stiamo vivendo ore cruciali, immersi in un’atmosfera che definirei surreale se non fosse tutto così concreto. Quasi un ingorgo di timori, drammi, conflitti vissuti attraverso due dimensioni: reale e virtuale. Fra scosse di terremoto nel Centro Italia, apprensione per l’esito delle elezioni presidenziali negli Usa, fino alla vittoria di Donald Trump, violenta tromba d’aria che si è abbattuta su Ladispoli, sussulti legati alla campagna referendaria, tensioni fra governo nazionale e Unione europea, è un susseguirsi e un intrecciarsi di “speciali” televisivi, immagini catturate con i telefonini, allarmi diffusi sul web, sondaggi demoscopici.

Vicino e lontano, “micro” e “macro”, quotidianità ed eventi eccezionali paiono sovrapporsi e confondersi. Si ricordano i cinquant’anni trascorsi dall’alluvione di Firenze e l’Arno sembra di nuovo minaccioso; si prova a concepire “Casa Italia” e scorgiamo un cavalcavia pericolante di recente costruzione, mentre gli “sciacalli” rubano opere d’arte. Fra tragedie, paure, drammi, commedie, auspici, la realtà e i generi letterari sono più che mai prossimi e più che mai distanti.