Fra i compiti di una formazione politica come il Psi vi può essere quello di raccordarsi con altri/e e veicolare le idee e i programmi dei liberalriformisti del mondo intero. E non è retorica.
Ricordavo ad esempio che in Canada vi è un partito liberal (di progresso), ma solo per caso ho saputo di un’imminente prova elettorale. E, mi vergogno a dirlo, a fatica conosco i soggetti politici della confinante Svizzera. Siamo al solito paradosso: nel mondo ormai globale, siamo accecati dal particulare. E si consideri che il paese nordamericano e la Confederazione Elvetica non sono realtà di poco conto, rappresentando piuttosto degli snodi della storia e della geografia di cruciale importanza. Cito solo la questione del Quebec, che tanto ha stimolato la produzione intellettuale di pensatori come Habermas.
Al di là dunque dell’affiliazione al Pse e all’Internazionale socialista, il Psi può avere la missione di ricordarci di vivere in un mondo mutevole e variegato. Ѐ da tale consapevolezza che scaturiscono, poi, le altre, pur rilevanti questioni: il discorso sugli individui e sulle famiglie, al plurale, le politiche per l’innovazione compatibile con l’ambiente, la laicità come “aggiunta” al patrimonio personale e collettivo, e non come “sottrazione”. Una sfida ardua? Sì, ma anche bella, tale da riempire di senso l’impegno politico.
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