Per qualche mese non pochi, al cospetto delle pulsioni sovraniste e dell’edificazione di muri, hanno forse pensato che tanti discorsi sulla globalizzazione e sull’esigenza di una governance mondiale fossero già superati. In realtà le stesse oscillazioni nella politica internazionale dell’amministrazione di Donald Trump mostravano che così non potesse essere. I leader, oggi, sono leader globali. E l’incontro di ieri fra il vescovo di Roma e il presidente degli Usa è stato un incontro, per l’appunto, fra due leader globali: uno religioso, l’altro politico.

Analogamente, l’attenzione verso i primi passi dell’esecutivo guidato dall’ inquilino dell’Eliseo appena eletto, Emmanuel Macron, è legata al carattere europeo e globale della nuova leadership francese. E la strage di Manchester, nel Regno Unito, conferma la scala planetaria della sfida lanciata dall’internazionale del terrore. Senza dimenticare l’importanza di ciò che sta succedendo in Iran, che può avere conseguenze e risvolti tali da essere paragonabili alla rivoluzione islamica del 1979.

Le stesse chiese del protestantesimo storico, poi, tradizionalmente strutturate su base nazionale, tendono a dare sempre più forza alle loro organizzazioni mondiali (è così per i luterani, ad esempio, e per i calvinisti). Per non dire che la maggioranza degli anglicani, ormai, non vive in Gran Bretagna.

Forse non è sbagliato parlare di post-globalizzazione: nel senso che siamo adesso in una fase non più iniziale dell’ultima, possente ondata della globalizzazione emersa dal crollo del Muro di Berlino. E nel senso, anche, che il fenomeno non corrisponde all’interpretazione alquanto ingenua che ne è stata data agli esordi: non di semplice omologazione si tratta, e neppure di occidentalizzazione del mondo. Siamo piuttosto al cospetto di un groviglio di spinte e controspinte; di sommovimenti difficili da decifrare, che paiono spesso fra loro in contraddizione. Da qui il carattere tutt’altro che illusorio dell’idea di un governo mondiale, senza con ciò inseguire il miraggio di un unico, grande Stato planetario.