Molti, a ragione, “celebrano” la conclusione della parabola del Cavaliere: sconfitto, “tradito ed abbandonato”, fuori dal Parlamento, “ristretto” agli arresti domiciliari o umiliato ai “servizi sociali”. Se c’è un filo di umanità in giro, varrebbe spenderla in comprensione. Eppure sul piano squisitamente politico, se questo termine ha ancora un significato ed un valore, non può sfuggire una riflessione: la fine della prima Repubblica si consumò con la scomparsa della democrazia dei partiti e con la vittoria, davvero effimera, dei comunisti, trasformatisi in Pds; la conclusione della parabola della seconda Repubblica, contrassegnata dalla prevalenza alternativa di Prodi e del Cavaliere, si conclude con la scomparsa dei protagonisti della sinistra di governo e con la vittoria in quel campo degli epigoni dell’antica Dc, quali sono Letta e Renzi, supportati ora addirittura da esponenti di Cl. I prossimi mesi assesteranno questo quadro e sarà sempre più difficile parlare di destra e di sinistra, di conservatori e riformisti, perché saranno tutti omologati in programmi di conservazione, se tutto va bene, oppure di restaurazione-tecnocratica. Quelli che cavalcarono la via giudiziaria alla politica, quelli che esultarono al “nuovo che avanza”, quelli che lanciarono monetine avranno di che essere fieri.
Certo, tutto questo è accaduto sotto la grande ala di Santa Madre Chiesa, anche se Papa Francesco non può essere ritenuto “responsabile” di alcunchè, se non altro per lo spirito “rivoluzionario” che sta inculcando al suo pontificato: ma le antiche incrostazioni sono tarde a sciogliersi, se mai si scioglieranno. Un mio autorevole amico mi suggerisce che Matteo Renzi non è altro che un Amintore Fanfani moderno, mentre Enrico Letta è, letteralmente, figlio della scuola Arel, di cui Beniamino Andreatta fu fondatore e alfiere. E intanto il più “intelligente”, al secolo D’Alema Massimo, novello Diogene, pur di non chiamarsi socialista in Italia starà ancora cercando la Terza via, di cui al trionfale (per lui) Convegno di Firenze con Blair e Clinton. Altri tempi, altri sogni, ora incombe, anche su di lui, l’arrivo dei giovani leoni di scuola democristiana: l’epilogo triste della rottamazione. Intanto si tratta di riprendere il cammino, partendo dai ricordi e da nuove passioni (per chi vorrà averle) di una sinistra di governo che si ispiri ai valori sempre attuali del socialismo e si collochi nel solco del Partito del socialismo europeo. Libertà, eguaglianza, solidarietà, democrazia in una società di diseguaglianze crescenti e dalla difficile integrazione sono valori che solo il socialismo può garantire. Si tratta di piantare le antiche radici nel futuro. Nasceranno apostoli per questa affascinante missione?
È tornato il sole in questo splendido inizio di ottobre, la vendemmia è ancora in corso, si annuncia un’annata di alta qualità, la campagna assume a colori suggestivi: vale la pena immergersi in questo continuo miracolo della natura per viverne le emozioni e ritemprarsi lo spirito, addolorato da mille mediocrità, che non possono prevalere. In questa dura lotta per far prevalere la Bellezza ci aiuta proprio la luce di questi giorni ed il sapore delle nostre uve.