“Direttore io ho solo due idoli. Lei e Jimi Hendrix”. “La ringrazio del paragone, ma spero di non fare la fine del secondo”.
Per me Massimo Bordin è un maestro. Ora e sempre. Punto. Solo che stamani l’ho sentito dedicare l’apertura di Stampa e Reggime al vano tentativo di trovare dignità d’argomento ad una stronzata di Pannella. Per farla breve. Agosto, Di Battista in piena sindrome da tronista deve ricordare al mondo che esiste. “Ma come – dice il Dibba – Arfano co’sta polemica der cazzo su articolo diciotto e vucumprà s’è preso e prime paggine dei ggiornali. E a’BBoschi? No ddico a’BBoschi … cor costume sta pure prima de Arfano. E io che so’? Er fijo da’Schifosa? Ma cazzo de cane aò! So o nun so er grande Dibba! Mo je faccio vede, scrivo ‘na stronzata sur blog de Beppe e daje che torno su a cresta dell’onda”. E così il celebre post sul “se fossi un kamikaze sarebbi un terrorista”. E giù il solito coro delle vergini immacolate – dalla Serracchiani alla bava di Gasparri – che dicono che il Dibba è un criminale, assassino, terrorista. La solita, vacua, inutile, provinciale, trita, noioisissima polemicuccia estiva che ormai è meno appassionante di un flirt di George Clooney.
Ma ecco che dopo il fenomeno Dibbattista arriva un altro fenomeno. Marco Pannella. Fatte le dovute proporzioni tra un pezzo di storia della Repubblica e un più prosaico pezzo di fesso, pure il Marcone, visto il sole d’agosto, decide di avere un’idea brillante. “E sticazzi, sto grillino qua … come se chiama Battisti, Battiato, come si chiama insomma quello! Aò! Ha detto ‘n sacco de fregnacce e s’è preso e prime paggine dei ggiornali. Ma porcaputtanaò! E io che nun magno pe’mesi manco me se filano de pezza. Ma porco der monno ‘nfame! Mo ce pensa zio Marcone a risorve sta situazione der cazzo. Me metto a dà raggione a sto stronzo de grillino così vedemo se ‘n po’ de gloria me tocca pure a me”. Ed ecco Pannella che se ne esce dicendo che in fondo il povero Dibba non è che sia completamente stronzo e anzi, c’ha pure un po’ di ragione. Fin qui tutto normale.
Poi però al maestro Bordin stamani è toccato in sorte di fare la rassegna stampa e dare conto dei giornali che riportavano la notizia, e sai che notizia, che Pannella ha detto che la stronzata di Di Battista non è poi questa gran stronzata. Per dare dignità d’argomento a questa affascinante concatenazione di stronzate intorno al niente, il Direttore (chè tale per me è e rimane) ha dovuto scomodare addirittura Sciascia. Roba che mentre guidavo mi sembrava di sentire vibrare l’asfalto per il rigirarsi tombale del grande racalmutese. Ecco io, il commento di Bordin sull’affaire Di Battista me l’ero immaginato più o meno così: “E vabbè, mo’ pure il post di Dibbattista diventa un argomento da prime paggine dei quotidiani nazionali. Ora, ggià la situazione in Iraq non è che sia delle più felici. Se poi ci mettiamo pure a dibbattere sui post di Dibbattista certo non la miglioriamo. Per cui, se permettete, passiamo oltre”.