Il dodicesimo Presidente della Repubblica di Turchia, come tutti si aspettavano, è nuovamente Erdogan. Eletto con il 51.8% dei voti è il primo Presidente turco ad essere eletto con suffragio universale. Il suo principale avversario è stato Ekmeleddin Ihsanoglu del Partito Repubblicano del popolo che ha ottenuto il 38.5% dei voti. Tuttavia sono stati davvero in pochi a soffermarsi sulla vera novità di questa competizione elettorale turca; la figura di Selahattin Demirtas, candidato del Partito Democratico dei popoli (Hdp), che ha conquistato la modesta cifra del 9.7% dei consensi.
Mariano Giustino direttore della rivista “Diritto e Libertà”, fondatore dell’Associazione “Turchia in Europa Ora”, e inviato di Radio radicale per la Turchia, descrive Demirtas come attivista per i diritti umani, leader del movimento Lgbti ed espressione della generazione nata all’indomani delle proteste antigovernative del 2013.
L’attenzione della stampa in politica estera di questi giorni è canalizzata sulla situazione del popolo curdo, l’avanzata del fondamentalismo islamico, l’assenza di una politica europea comune: e Demirtas è il leader curdo che nel 2011 fu protagonista della campagna di disobbedienza civile condotta per chiedere un dialogo tra il governo turco e i ribelli curdi, tra cui i rappresentanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Demirtas è un nonviolento che ha più volte sottolineato di non avere legami organici con il Pkk, di cui non condivide l’organizzazione militare e decisionale di stampo violento e autoritario. La proposta di Demirtas è quella del sistema federale che rispetti l’integrità territoriale dei paesi in cui risiedono i curdi: Turchia, Iran, Iraq e Siria.
Demirtas in questa campagna elettorale si è distinto per la sua presa di posizione contro la battaglia a colpi di sms e messaggi che ha caratterizzato i maggiori partiti del paese. Mentre in Usa e Europa ci sono norme che sanzionano lo spam, in Turchia lo spam non rappresenta reato e Demirtas, per distinguersi, ha scelto di non far ricorso agli sms e a Twitter. Un miracolo laico, liberale, federalista e democratico che rappresenta la proposta politica di Demirtas per la Turchia. Nostro compito e della stampa dovrebbe essere quello di diffondere anche quest’aspetto della Turchia, opposto all’aspetto totalitario, fondamentalista e ricco di contraddizioni non democratiche comunemente divulgato.
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