La proposta del Network Sinistra Riformista: subito una piattaforma unitaria su tre punti.
La crisi politica si è acuita dopo un risultato elettorale che ha sconvolto tutte le previsioni sommandosi ad una crisi sociale che anziché dare segni di miglioramento sta proprio in queste settimane presentando i conti più terribili a quella parte della società che fin dall’inizio della crisi ha pagato e continua a pagare i conti di una politica di austerità tanto perversa quanto sostanzialmente inefficace.
Ora, occorrono risposte concrete da parte del sindacato. I gruppi dirigenti di CIGL, CISL e UIL, come del resto quelli delle parti sociali in generale, non possono illudersi di cavarsela continuando a discutere solo dei costi della politica con argomenti che spesso sembrano dare per scontato che la crisi, accelerata dallo tsunami grillino, non investirà il sindacato.
So bene, che è terribile anche da immaginare, la deriva di quel “tutti a casa” che maschera forse l’illusione che sulle macerie prima o dopo nasceranno tanti fiori. Ad Angeletti, Bonanni e Camusso, credo sia giusto chiedere una scelta che costituisca al contempo un atto di generosità e di lungimiranza impegnandosi da subito su tre punti precisi.
Primo: Una piattaforma unitaria che nell’immediato miri a ripartire in modo equo il lavoro esistente e al contempo a incoraggiare tutte le misure che possono riattivare un minimo di nuovo lavoro. Ciò ovviamente in attesa che si creino le condizioni per interventi capaci di creare su scala più ampia lavoro e garanzia per salari più adeguati.
Secondo: La presa d’atto che è finita la fiera delle vanità che ha investito di volta in volta le tre confederazioni che non hanno preso atto che nessuna di esse da sola può risolvere alcunché e che solo uniti ci si può difendere ed anche strappare qualche nuova conquista.
Terzo: In questi ultimi anni le confederazioni hanno in qualche modo contribuito alla sconfitta del concetto “anziani: una risorsa anziché un problema”. Lo hanno fatto non contrastando adeguatamente l’azione che il centro destra ha sviluppato con successo per far trionfare l’individualismo e l’incomunicabilità oltre che la concorrenza tra le generazioni.
Forse hanno pesato anche problemi relativi agli equilibri interni alle stesse confederazioni. Sarebbe ora di ridare slancio e pienezza di ruolo ai sindacati dei pensionati, incoraggiare il rapporto e la collaborazione tra sindacati confederali ed associazioni dei pensionati del lavoro autonomo, contando sul fatto che ciò possa riportare protagonismo e voglia di fare e fiducia in milioni di anziani che oggi si sentono emarginati e criminalizzati non solo sul piano dei redditi, che hanno subito una vera e propria falcidia.
Pensiamo che sia interesse di tutti ridare agli anziani un ruolo da protagonisti sulla scena politica e sociale. E si concordi sul fatto che ciò significherebbe dare una concretezza nuova ai tanti discorsi e auspici sulla coesione sociale.
Se Angeletti, Bonanni e Camusso sapranno avviare una risposta su questo terreno, eviteranno il rischio di perdere un’ occasione davvero importante per il movimento sindacale e per l’intero Paese.
Pubblicato su Network Sinistra Riformista l’8/03/2013
Sarebbero non solo tre cose che CGIL,CISL e UIL dovrebbero fare. Sicuramente dovrebbero smettere di dare uno spettacolo indecoroso quando si insultano per amor proprio di vanità e superbia. Bisognerebbe ricordare a Camusso, Bonanni, Angeletti che loro sono i rappresentanti dei lavoratori e se i lavoratori gli tolgono la delega si troverebbero disoccupati.
Con un piano di azione comune minimo per affrontare la situazione grave, un giovane su tre disoccupato, cassa-integrati e disoccupati siamo a livelli spaventosi, il problema degli esodati che hanno firmato accordi con le aziende sulla base di leggi esistenti e a tutt’oggi non si sa come sarà risolta la loro situazione. Di cose CGIL, CISL, Uil ne avrebbero da fare ma queste sono sucuramente prioritarie. Dando lavoro anche minimo si crea ricchezza, se si crea ricchezza il cittadino può spendere e l’economia inizierebbe a muoversi. Certamente con le decisioni prese dal Governo attuale l’economia peggiora, la disoccupazione aumenta, i mercati si contraggono e il paese va alla deriva.
I lavoratori anche se delusi si fidono ancora del Sindacato, ma il Sindacato deve capire che l’unica soluzione è marciare in piena sintonia ed unità con un programma di pochi punti ma essenziali. Perchè o lo faranno ora o la situazione gli sfuggirà di mano con conseguenze non positive.