Non si può dire che in Puglia il principio di precauzione non venga rispettato. Ne sanno qualcosa a Taranto, dove ad esso rischia di essere sacrificato uno dei maggiori impianti industriali del paese. E ne sappiamo qualcosa tutti noi, che lo scorso 17 aprile, per scongiurare gli eventuali rischi delle trivellazioni off shore, siamo stati chiamati a referendum innanzitutto dalla voce possente del governatore Emiliano. Così come tutti noi triboliamo (e triboleremo) in attesa delle autorizzazioni regionali per l’approdo del gasdotto Tap fra Lecce e Brindisi.
Del binario, invece, non interessava niente a nessuno. Forse perché scorreva calmo e placido fra gli uliveti, senza inquinare l’aria e deturpare il paesaggio. E senza neanche che gli ulivi fossero a loro volta inquinati dalla xylella, come ha stabilito la Procura di Lecce nel perseguire gli untori del Cnr che avevano segnalato l’epidemia. Precauzione sì, ma cum juicio.’.
Caro direttore i fondi europei sono stai spesi da paesi come la Polonia per ammodernare il trasporto locale e da noi in tante Regioni, particolarmente del Sud , non vengono utilizzati. La politica locale, e i media che l’amplificano, sono concentrati su questioni personalistiche e di costume, incapaci di definire obiettivi e strategie, Ma non sarebbe ora di concentrare la progettazione e spesa dei fondi europei in un Ministero/Autority nazionale che bypassi particolarismi, inefficienze e lacci burocratici?
Piero Pagnotta