Il 9 e 10 aprile scorsi la studiosa Annette Hilt dell’Università Gutenberg-Mainz ha partecipato ai seminari curati dal professor Virgilio Cesarone nell’ambito dell’insegnamento di Filosofia della politica dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara.
Ella ha colto innanzitutto la visione della politica di Helmuth Plessner in rapporto ai concetti di insondabilità e di eccentricità dell’essere umano, e alla sua conseguente ambivalenza. L’esistenza umana trascende se stessa e la comprensione dei fenomeni non può essere affidata solo all’osservazione storica, richiedendo anche intuizione diretta. Non c’è un fine assoluto; ciascuno di noi è un homo absconditus. Ci è data piuttosto la facoltà della “diplomazia”, intesa come un porsi in relazione con gli altri e con le altre epoche. Senza però dimenticare che la pluralità e l’alterità che caratterizzano l’umano trovano un limite nella nostra finitezza e nell’imprevedibilità del futuro. Noi viviamo così il paradosso di un’identità aperta, quasi al limite dell’essere.
Hilt ha poi messo a fuoco i concetti di autorità, potere e violenza secondo Hannah Arendt. “Là dove vige la violenza il potere viene distrutto” e “là dove il potere assicura l’agire comune la violenza viene respinta”. E inoltre: “il potere si determina attraverso la libertà di una pluralità umana, la violenza attraverso la particolarità degli interessi”. Il passaggio dal potere alla violenza, e viceversa, è però fluido. L’autorità, a sua volta, è caratterizzata da un riconoscimento indiscusso e “non necessita né di costrizione né di convincimento retorico”, pur avendo “bisogno di rispetto per permanere”. Perciò rappresenta “il punto di demarcazione tra il potere e la violenza”.
E scopo della politica “è conservare la possibilità di agire insieme, di formare, acuire e mettere ai voti le nostre opinioni nello scambio comune”. Tale è il senso dello spazio pubblico, ove “essere uguali in modo diverso”.
(Tratto da Riforma, settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi – Numero 20, 24 maggio 2013)
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