Dal 10 al 19 luglio  si svolgerà in Abruzzo , a Francavilla al Mare e a Ortona, la VI edizione della manifestazione Filosofia al Mare. Titolo di quest’anno : Conversazioni sull’amicizia. Interverranno alcuni dei più noti pensatori italiani. Abbiamo rivolto qualche domanda al professor Carlo Tatasciore, direttore scientifico dell’evento.

La parola amicizia ha tante valenze; per ciò stesso, però, è anche ambigua. Cosa ha spinto in particolare a scegliere questo tema?

Sì, forse più di altre la parola amicizia è ambigua. Ma tanti rapporti tra gli uomini nascono nell’ambiguità e poi essa si dilegua pian piano: quando vogliamo chiarezza, cerchiamo di risolvere l’ambiguità in una univocità, che nemmeno è sempre una conquista stabile. Invitare a riflettere sul tema dell’amicizia significa per me cercare di avvicinare senza superficialità, ma con realismo e coraggio, proprio una tale ambiguità, intesa come un carattere strutturale della nostra esistenza, non soltanto quando ci relazioniamo agli altri, ma anche al mondo e a noi stessi. C’è anche una continuità di scavo rispetto ai temi degli anni precedenti: l’anima, il corpo, le passioni, la vita, il bene.  Si tratta di inquadrare meglio le differenze tra l’amicizia e ciò che si presenta solo come tale e non lo è veramente; approfondire il gusto tutto umano dell’amicizia; sondare gli aspetti privati e non del rapporto tra amici, anche ai tempi delle “comunità virtuali”.

Amicizia e filosofia: il binomio fa venire in mente tanti discorsi e tanti autori, da Empedocle a Epicuro, da Hume a Jaspers, e si potrebbe continuare a lungo. Potremmo forse concepire l’amicizia come una sorta di passione calma.

Una delle prime frasi che si incontrano nella storia della filosofia è quella di Aristotele, che in latino suona: amicus Plato, sed magis amica veritas. Ci si era accorti subito del fatto che nell’amicizia si annida una preferenza, una scelta simpatetica, rispetto alla quale c’è un “oltre”, un’amicizia ancora maggiore: quella della verità. Sempre però amicizia. Si è amici delle idee, dei valori, non solo delle persone. E sicuramente, prima e dopo Aristotele, l’amicizia in quanto tale, anche a prescindere dal suo rapporto con la verità, è stata oggetto di considerazioni filosofiche. Non solo Cicerone, ma anche Seneca naturalmente ne parla. Anzi, mi pare interessante lo spunto di Plutarco, che cerca di indicare al ricco o al potente le caratteristiche del falso amico, cioè dell’adulatore.  Trovo interessante questa sottolineatura, perché a volte dimentichiamo che alla base dei nostri rapporti non c’è purtroppo il positivo, come l’amicizia, ma il suo opposto, che non è qualcosa di indistinto, amorfo e senza effetti. A volte non siamo sufficientemente rigorosi nel renderci conto di tali differenze. Quanto al carattere di passione calma, certo l’amicizia è spinozianamente un “affetto”, cioè  è calma, anche se ha una componente affettiva come l’amore.

Di solito l’amicizia fa pensare alla dimensione privata della vita. Essa però ha anche dei risvolti pubblici assai importanti.

A proposito di risvolti pubblici, vorrei sottolineare l’importanza di certi sentimenti, come la fiducia, che legano non solo gli individui a livello privato, ma anche nell’esercizio di funzioni pubbliche, nonché istituzioni o popoli. La situazione internazionale attuale potrebbe essere per vari aspetti tirata in ballo: e mi auguro che ciò avvenga nel corso delle nostre conversazioni. Non va dimenticato che l’inimicizia può rivelarsi con molte facce, mentre il valore dell’amicizia deve essere la meta da raggiungere anche quando ciò sembri impossibile. L’amicizia è legata alla pace, non al conflitto. Eppure l’amicizia non richiede affatto un appiattimento ossequioso, bensì è pungolo di autenticità. Per citare ancora Plutarco:  l’amico è “uno che con me faccia uso di retto e sincero giudizio”.  Credo che questa definizione riporti l’amicizia alla sua ispirazione di razionalità e quindi vada oltre il suo aspetto privato.