Fanno della fine delle ideologie uno dei loro cavalli di battaglia. Fanno della valorizzazione delle competenze una bandiera. Accusano tutti gli altri di essere corrotti, incompetenti, ladri e buffoni… e poi?
Poi crollano sotto il peso delle contraddizioni e dell’ignoranza. Poi mostrano di che pasta sono fatti. Poi si ridicolizzano, ridicolizzando al tempo stesso le istituzioni…
Perché questo attacco? potrebbe dirmi qualcuno a questo punto, cominciando già ad insultarmi su twitter… prima ancora di aver finito di leggere questo post, oppure di aver capito quello che sto scrivendo dopo averlo letto…
Ma il mio attacco non è gratuito. E vi racconto i fatti… almeno questi ultimi…
È in questi giorni in discussione nella VII commissione della Camera, la commissione cultura, un progetto di legge “sull’istituzione del premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921″. Chiunque abbia un minimo di cultura sa perfettamente chi sia Giuseppe Di Vagno. E conosce il dramma del suo assassinio. E sa quanto sia importante non dimenticare mai quanto accaduto in Italia negli anni Venti-Quaranta. E rispetta la memoria. E onora i sacrifici…
Loro, però, a quanto pare no. Loro, i magnifici colleghi del M5S, sono post-ideologi. Loro non si lasciano ingannare da chi, erede di quella tradizione, vorrebbe ancora ingannare gli Italiani… Ecco allora che tra gli emendamenti presentati appare in bella vista: “sopprimere le parole: <per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921>”; “sopprimere la parola <socialista>”; “sostituire le parole <socialismo> con <la cultura sociale, economica, ambientale>”…
Da quando in qua essere post-ideologici significa cancellare la storia?
Cari colleghi del M5S, prima di fare prediche, riflettete per favore. Gli Italiani non si meritano quest’ignoranza e quest’arroganza…

Postato il 19 novembre 2013 in http://marzanomichela.wordpress.com