Nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio 1980 moriva Pietro Nenni. Vorrei soffermarmi un istante sul contributo di Emanuele Macaluso al volume collettaneo di 20 anni dopo: Pietro Nenni – Una vita per la democrazia e per il socialismo. “Nel 1965 (stavo nella segreteria del Pci) andai a Fiuggi per parlare con lui (era al governo) e chiedergli un intervento per la concessione del visto di entrata in Italia a dei vietnamiti. Con me c’era Willy Schiapparelli, un vecchio militante, soldato della Terza Internazionale (…)”, che aveva conosciuto “Nenni in Francia in un momento in cui i rapporti erano tesi e difficili. Non si erano più rivisti. Nenni lo riconobbe e l’abbracciò con calore”. Macaluso cita poi mirabilmente il rapporto di Nenni con tutto il popolo di sinistra, mediante i comizi e gli scritti. E di ciò conservo un qualche ricordo d’infanzia. Molte pagine dopo, emerge il dibattito degli anni 60 intorno all’ipotesi dell’unificazione fra i due partiti socialisti, a cui lavorano sia Saragat (allora al Quirinale), sia il leader del Psi. Il quale “nel novembre del 1965 ne parla con vigore, con i toni di chi non si rassegna: vuole dare al socialismo italiano un ruolo di protagonista per la guida futura del paese”. Né mancano i paradossi, con Saragat e Nenni che nell’immediato dopoguerra si appellano al superamento delle differenze di classe e Togliatti alla proprietà privata. Ed “è curioso osservare come la posizione di Nenni nel 1928 sulla prospettiva in Italia, per, e dopo l’abbattimento del fascismo, avversata dai comunisti, è quella che sarà indicata da Togliatti nel 1944”. Il leader socialista invece, in quegli anni, “dallo stesso Togliatti fu accusato di abbandonare la lotta per un ‘regime politico del proletariato’, per lo ‘Stato operaio’, rivendicando una ‘semplice repubblica democratica con tendenze sociali’”.
Una sorta di fantasma rende più difficili i rapporti fra Psi e Pci: il timore e la tentazione dell’egemonia, comunque declinata, di quest’ultimo.
E all’insegna del paradosso era destinato a concludersi l’insieme di quelle esperienze: mentre, col crollo del Muro di Berlino, veniva meno il motivo di fondo delle divisioni, al contrario finiva tutto. “Ѐ puerile chiedersi come avrebbero reagito e cosa avrebbero fatto Nenni, Saragat, Togliatti, Longo, Amendola se quell’evento si fosse verificato quando la sinistra era da loro guidata. Ѐ puerile, ma io che sono vecchio spesso ci penso”.
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