E’ proprio un comico. Dopo la sublimazione delle elezioni politiche, il Movimento 5Stelle non ne ha imbroccata una a partire dalla qualità scadente dei suoi deputati e senatori, mandati allo sbaraglio dopo una caricatura di selezione, denominata “Parlamentarie”. Nemmeno l’occasione d’oro rappresentata dalla candidatura di Romano Prodi è stata percepita per ciò che rappresentava: la realtà di una svolta con l’attribuzione della presidenza della Repubblica a un politico anomalo che odiava (e odia) il mondo dei partiti: la sua mancata creatura, il Pd, e Silvio Berlusconi con il suo Pdl. La gaffe e le stupidaggini si sono susseguite in questi mesi a opera soprattutto di Crimi e della Lombardi, capigruppo senza intelligenza, senza preparazione, nemmeno raffazzonata lì per lì sul momento, senza sensibilità per le questioni vere e vitali del Paese.
La reazione di Beppe Grillo, da Bogliasco, al disastro delle ultime elezioni amministrative, dimostra, se ce n’era ancora necessità, che di un excomico dalla vena appannata si trattava e si tratta e che il cosiddetto guru Casaleggio non è altro che un rimasticatore ben pagato di vecchie idee sul web. Gli italiani hanno sminato così un latente pericolo per la Repubblica e per il suo futuro.  I parlamentari del Movimento 5Stelle hanno una possibilità di recupero: quella di decidere di fare politica e di partecipare alle attività di Camera e Senato senza pregiudizi, né condizionamenti. Chissà se da uno sciocchezzaio non nasca qualcosa di buono.