Sono passati dodici anni da quando Marco Biagi è stato assassinato. E ci sono voluti dodici anni perchè alcuni dei suoi desideri si avverassero. Perchè la Camusso aprisse al contratto unico. Perchè Landini dialogasse col governo. Perchè il governo mettesse la faccia sulla riforma del mercato del lavoro e su quella riforma degli ammortizzatori sociali troppo a lungo rinviata, prima perchè la crisi occupazionale non c’era ancora, poi perchè c’era.
Ci sono voluti anni anche perchè in seno al maggiore partito della sinistra riformista italiana si affermasse una leadership che pur non essendo “nata socialista”, di “morire socialista” non ha più paura: esattamente come Marco, che non ha avuto paura di testimoniare la sua idea socialista fino alla fine.
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