Un anno al liceo, nell’ora alternativa all’insegnamento confessionale della religione, io e pochi altri seguimmo un corso dedicato ai diritti umani. Ricordo che la docente prese le mosse da un brano di Norberto Bobbio, il quale distingueva fra diritti civili, politici e sociali. Oggi, dopo il congresso del Psi, si torna a parlare della possibilità di ridare linfa all’area laico-socialista, nell’ambito di una più vasta alleanza di centrosinistra. I pilastri di tale area saranno eventualmente il Psi e i “Radicali Italiani”.

Perché non provare a tessere una trama che mostri i legami inestricabili fra i diritti civili e quelli sociali? Anziché limitarsi a giustapporli, perché non coltivare un progetto volto a declinare il carattere universale di tali diritti e dei loro nessi nel contesto italiano ed europeo? Dinanzi a fenomeni possenti e complessi, talora tragici – dai flussi migratori al terrorismo internazionale, fino al sorgere di comunità tendenzialmente chiuse su base etnica e religiosa – perché non ricercare ed esplorare strade e soluzioni inedite, a partire dall’intreccio di quei diritti e dal loro connubio con i conseguenti doveri?