Il Pd a Napoli ed in Campania: le cronache di uno sfacelo senza fine, di un degrado da lotte intestine sempre più cruente, danno la plastica immagine dell’assenza totale di una classe dirigente degna di questo nome. Mi domando come, e perché, tante persone si ostinano a stare ancora sotto lo stesso tetto quando niente le lega né sul piano umano, né su quello dei comportamenti,  né sulla politica (che non si sa dove sia da quelle parti). È difficile discernere fra tanti, pure individualmente stimabili, che non riescono non solo a fare squadra, ma che non danno nessun segnale alla pubblica opinione di comune appartenenza ad una famiglia politica.
Mi meraviglia, fra l’altro, che nessuno fra tante amiche ed amici che so animati da buoni propositi e dotati di militanza antica senta il bisogno-dovere di prendere penna e carta ed esprimere se non l’indignazione per lo stato delle cose, quanto meno disagio a vivere la propria giornata politica in queste condizioni. Eppure Matteo Renzi ha nominato ben due campani nella segreteria, che appaiono stritolati, ed impotenti, in questa morsa di sfacelo. Vedremo la capolista alle europee se riuscirà a battere un colpo, per dare qualche segno ad un elettorato sempre più disorientato, nonostante il momento favorevole.
Intanto Renzi può consentire che il suo partito stia in queste condizioni a Napoli, la terza città d’Italia, ed  in una regione cruciale quale la Campania? Certo: verrà qui per qualche manifestazione, si calerà nell’ormai consueto, per lui, bagno di folla, riceverà applausi entusiastici: ma poi andrà via e resterà il deserto, popolato da soggetti chiaramente al di sotto del necessario, salvo le consuete, ma questa volta impotenti, eccezioni.
Caro Renzi, qui non si tratta di rottamare (a quello ci ha già pensato l’elettorato): qui si tratta di azzerare (letteralmente, a cominciare dagli eletti), e rifondare. Né può essere consentito che, al tuo traino ci saranno comunque degli eletti che sprecheranno le loro energie in risse da bottega, con buona pace dei cittadini che vorrebbero essere governati e vorrebbero intravedere la speranza di un tempo migliore in questa terra martoriata dalla criminalità organizzata e dalla disoccupazione. Eppure la Campania è straordinariamente ricca e bella: anche di donne ed uomini di grande valore, che non “scendono in campo” per non trovarsi fra i detriti e le macerie di cui è popolato il Pd attuale.