Cosa ci può essere di peggio per il Pd della sconfitta elettorale ? Proporre a Grillo un accordo di governo.
Si stenta francamente a comprendere come Bersani possa avere concepito una mossa tanto improbabile, subito accompagnata dalla prevedibile porta in faccia sbattuta dal tribuno. Mossa che ripete l’errore compiuto da Prodi nel 2006.
Un’alleanza con i 5 stelle non poggerebbe su alcuna base programmatica seria, a meno che non si ritengano i costi della politica materia sufficiente per un programma di governo.
E al momento di votare la finanziaria cosa si fa ? Si aspetta il referendum on line tra i grillini?
L’unica soluzione praticabile è una grande coalizione per una legislatura costituente e poi andare alle urne. Più tardi possibile. Non per evitare l’eventuale trionfo 5 stelle, ma per realizzare le riforme e riscattare la politica e i partiti. Aprire una stagione lacrime e sangue contro il populismo, con i fatti.
Postato su Materiali magazine il 27/02/2013
Carissima redazione,
vedo con piacere che pensiamo.
Ma innanzitutto chiediamoci perchè i socialisti sono disseminati sull’intero arco costituzionale di sinistra e come il Partito con la P maiuscola debba uscire dal pantano.
non credo che ci vogliano lacrime e sangue, basta far politica, emarginare i cretini e partire da un confronto serio con le parti sindacali.
se il Partito ritiene che i sacrifici sostenuti non siano stati sufficienti, allora vuol dire che non recepisce il messaggio:le responsabilità sono della classe dirigente passata, non solo di maggioranza , ma soprattutto d’opposizione, per la miopia dimostrata nel non sostenere la categoria sindacale.
I grillini sono ex elettorato di Sinistra, che noi non siamo riusciti a canalizzare semplicemente perchè quest’Italia è la culla dell’arbitrio padronale e delle elite altoborghesi avide di potere e di stabilità.
Quando un Pd ha appoggiato un governo repressivo come Monti contro gli studenti universitari pubblici, quando si fa del marxismo di facciata, allora mi scuserete ma io difendo la mia coscienza e ribadisco che manca l’autocrit ica.
La Realpolitik non fa per Area Socialista, cioè il sottoscritto, io non voglio abdicare alla fetta di sovranità che mi spetta, non ho bisogno di mentori, protettori o maestri.
da socialista ho la mia coscienza laica libera, che non conosce padrone.
Chi ha un padrone o è un cliente o , peggio, un servo.
E’ ora di inertizzare la demagogia e tornare alla politica vera, no della poltrona. s cendete da noi, nella Trinacria, invece di criticare, vi renderete conto, da fini intellettuali, che è tutto un sonoro Megafono.
Buon Lavoro.