In tv su La7, ospite di Lilli Gruber, Sergio Chiamparino ha proposto un discorso lucido e ragionevole. Finalmente qualcuno, ho pensato, che parla con franchezza, al di là degli schemi correntizi. Egli ad esempio trova a dir poco inutile definire ogni volta “di centrosinistra” il Pd. Va da sé che una moderna forza di sinistra, che aspiri a interpretare bisogni e istanze della maggioranza dei cittadini, riesca a coinvolgere vasti settori di elettorato moderato.
Anziché impazzire dietro il puzzle delle “aree” interne e dei nomi che le incarnano, l’ex sindaco di Torino auspica un confronto limpido e onesto fra linee politico-programmatiche diverse. A riprova che la freschezza delle idee non è un fatto anagrafico. Già nei pochi minuti della trasmissione televisiva, ad esempio, ha delineato due possibili modi di far fronte alla crisi che attraversiamo: la “decrescita felice”, da lui considerata tutt’altro che tale, o la “crescita ragionevole”.
Insomma; la sua è evidentemente una ricetta lib-lib-lab, che di certo si scontrerà con le forti resistenze conservatrici e corporative presenti (anche) a sinistra.
Il segreto di tanta lucidità? Ciò a cui Chiamparino si è appellato all’inizio: la passione politica.
Basta che per essere lucidi non bisogna essere soltanto lib lib lab, ma anche lib lab lab o, addirittura lib lab soc come io sono. Leggete Tedesco sul blog della Nenni ” Cadono sempre in piedi”