La triste vicenda dei migranti morti a Lampedusa, al di là del sincero dolore degli italiani, mi ha colpito per due aspetti, l´ignoranza dei dati a base del fenomeno migratorio, da parte di molti italiani, la difesa di leggi e regole superate, più volte condannate, da parte di alcuni politici.
Quanti italiani sanno che il numero di sbarchi dal Mediterraneo incide poco o niente sull´immigrazione, pesando poco più del 5% dell´immigrazione totale? Quanti italiani sanno che in Europa siamo il paese con meno rifugiati di tutti, 68mila contro i 590mila della Germania? In rapporto alla popolazione, l´Italia ospita 10 volte meno rifugiati della Svezia, 8 volte meno della Germania, 5 volte meno di Francia ed Olanda. Chiediamo giustamente solidarietà europea per gli sbarchi che solo noi, o quasi, abbiamo, senza dimenticare questi dati e quello che gli altri fanno già più e meglio di noi per i rifugiati.
Gli sbarchi dal Mediterraneo nei 14 anni dal 2001 al 2013 incluso, registrati ad oggi dal ministero dell´interno, sono stati 20.600 ogni anno, mentre gli immigrati netti da tutte le frontiere, registrati dall´Istat negli stessi 14 anni sono stati ben 340.000 l´anno. Gli ignoranti che parlano di invasione dal Mediterraneo, lega Nord in testa, molti opinionisti e politici, andrebbero messi in ginocchio nell´angolo dell´asino, dietro la lavagna.
L´altra verità che gli italiani devono ricordare per capire i fenomeni è quella della denatalità grave: le nascite annue si sono dimezzate, quasi improvvisamente a partire dal 1975, da 1 milione a 500mila. Per cui a partire dal 2000 per ogni 10 sessantenni che andavano in pensione c´erano solo 5 giovani nati vent´anni prima e questo buco demografico, malgrado la condizione italiana di sottoccupazione, è stato colmato dagli immigrati.
L´immigrazione netta nei 14 anni dal 2001 ad oggi è stata infatti di 340mila ogni anno. Altro che invasione dal mare, l´invasione, richiamata da una carenza di offerta da buco demografico, in questo decennio è venuta soprattutto dall´Europa, dopo che la precedente era venuta dall´America latina e dall´Asia. Nelle prime 30 collettività di stranieri residenti, Romania ed Albania in testa, compaiono solo 3 di origine africana, Marocco, Egitto e Tunisia, con poco più del 10% del totale. La stragrande maggioranza dei disperati che viene dal Mediterraneo, rischiando l! a vita non sono migranti economici, forse perché conoscono la triste condizione di molti loro confratelli, raccoglitori di frutta, dalla Campania alla Calabria alla Puglia.
Con questo non si dice che non esista un problema di sbarchi con tutto il carico di errori e brutte figure che da anni fa l´Italia, la cui faccia è salvata nel mondo solo dai lampedusani, unico esempio di generosità oltre quello dei militari impegnati nei recuperi. È una fortuna che l´Italia sia vista nel mondo attraverso questi gesti di generosità operativa, più che dai comportamenti, politici ed organizzativi, delle autorità.
Perciò non sarebbe accettabile che, dopo le condanne di Amnesty international e della Corte europea dei diritti umani contro alcuni aspetti dalla Legge Bossi – Fini e successive leggi e accordi – l´ultimo accordo del luglio di quest´anno è stato fatto dal ministro Alfano col ministro de! gli esteri libico sul controllo delle coste da parte dei libici – il governo non facesse quanto necessario, a) per varare una legge sull´asilo che solo all´Italia manca in Europa, b) per modificare radicalmente la Bossi – Fini da legge di sicurezza a legge di accoglienza ed integrazione.
L´immigrazione è fenomeno strutturale della globalizzazione e non finirà domani se anche “difendessimo meglio le frontiere” come ha detto il ministro dell´interno in Parlamento. Nel mondo globale il motore primo dei flussi migratori è la domanda, essendo l´offerta di braccia dei paesi poveri, con guerre infinite e senza diritti umani una realtà sempre presente che non finirà domani.
Lo prova il fatto che Italia e Spagna, paesi con la più bassa natalità in Europa, sono quelli che dal 2000 hanno avuto “l´invasione” più massiccia di immigrazione. L´Italia, anche grazie all´iniezione di quasi 4 milioni di immigrati nell´ultimo decennio, che hanno fatto aumentare da 56 a 60 milioni la popolazione, avrà flussi migratori più contenuti, intorno alla metà di quelli precedenti. Sarebbe ora che il Governo pensasse più ai modi per integrare gli stranieri senza i quali mezza Italia si fermerebbe, che ai modi per difendere frontiere che nessun insidia come alcuni pensano.
Scrivi un commento