Associo l’espressione “liste civiche” alla mia infanzia e adolescenza, quando nel mio e in altri paesini abruzzesi (e naturalmente anche altrove), dove forte era il consenso alla Dc, socialisti, comunisti, “indipendenti” e “dissidenti democristiani”, in occasione delle elezioni comunali, davano vita, appunto, alla “lista civica”.
In anni a noi più vicini non di rado tali liste sono divenute quasi un espediente di marketing, volto a raccogliere i voti di segmenti di cittadini, in modo da accrescere le chance di un candidato sindaco o “governatore”.
La lista Sostieni Firenze, promossa e guidata da Valdo Spini a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra del capoluogo toscano (che dall’anno prossimo sarà “città metropolitana”), riesce a coniugare due istanze: il recupero dell’ispirazione originaria, direi etimologica, delle liste civiche – protese a valorizzare le risorse, le potenzialità e la partecipazione dei cittadini e della cittadinanza alla vita politica di una comunità – e l’opportunità di dar voce e rappresentanza a filoni politici e culturali preziosi e decisivi, eppure altrove poco considerati. Non a caso tale lista viene sostenuta dal Psi, dai Verdi, da soggetti che si richiamano al socialismo liberale e ai fratelli Rosselli, da gruppi di credenti e non. E i due aspetti paiono integrarsi e completarsi a vicenda.
In casi del genere subito si tende a evocare l’immagine del “laboratorio”. Io direi che si tratta senza dubbio di un’esperienza interessante, legata di certo alla ricchezza e alla pluralità delle espressioni della sinistra fiorentina, ma proprio per questo capace di offrirci indicazioni e suggerimenti.