Più volte in queste noticine prendo spunto dagli interventi di Silvano Andriani, che stimo tanto fin da tempi ormai lontani. Su l’Unità di domenica 2 marzo egli commenta favorevolmente ciò che Matteo Renzi ha dichiarato, riferendosi a Norberto Bobbio, sull’uguaglianza e la disuguaglianza. L’economista però sostiene che l’altra coppia indicata dal premier per contraddistinguere la sinistra – innovazione e conservazione – in realtà non la caratterizzi affatto: l’innovazione di per sé non è un attributo specifico della sinistra.
Su un piano generale concordo con lui. Focalizzando l’attenzione sull’Italia degli ultimi decenni, tuttavia, in entrambi i “blocchi” politico-sociali e culturali – quello di centrodestra e quello di centrosinistra – tendevano a prevalere le istanze conservatrici, in senso lato. E la sfida volta a modernizzare il paese, nei fatti, è divenuta la scommessa dei settori più innovatori della sinistra. Settori finora in minoranza, se non elitari. Tanto che la domanda principale che attende risposta è: con l’era Renzi tali spinte, sollecitate dalla pesante crisi che viviamo, diventano prevalenti?
Riguardo alla “terza via” di Tony Blair, Andriani ricorda che offrire più opportunità ed espandere i consumi senza un’adeguata politica di redistribuzione della ricchezza non conduce a esiti felici. Ѐ vero; ma il richiamo all’ex premier britannico da parte degli innovatori vuole soprattutto evocarne “lo spirito”, l’approccio ai problemi. Un po’ come avviene quando si cita la conferenza programmatica del Psi passata alla storia come quella “dei meriti e dei bisogni”. Lo stesso Enrico Morando (neoviceministro dell’Economia), del resto, ha più volte sottolineato come Blair, a differenza di Obama, si trovasse ad agire in piena egemonia neoliberista.
Andriani, infine, suggerisce di tornare a porsi, a sinistra, l’obiettivo di superare la riduzione del lavoro a merce. In maniera congrua ai tempi, è ovvio, e facendo tesoro dei fallimenti del passato. Per esempio provando a individuare, nell’era telematica, nuove forme di coinvolgimento e di partecipazione dei lavoratori alla vita delle aziende. Ѐ il grande tema dell’alienazione. E qui le sfide della sinistra confinano con i problemi universali dell’essere umano.