Sarà che d’estate i giornali si leggono da cima a fondo, magazine compresi. O sarà che nell’era della comunicazione in tempo reale anche i magazine, se non altro per i tempi di lavorazione, offrono talvolta – e magari preterintenzionalmente – l’opportunità di un approfondimento. Sta di fatto che l’ultimo Venerdì di Repubblica merita più di una menzione.
Innanzitutto perché Filippo Ceccarelli – nel commentare la foto dei festeggiamenti riservati nell’isola d’Ischia al comandante Schettino (evento già deplorato nel nostro sito da Franco Iacono) – ha “bucato” la “scandalosa” notizia del breve speech pronunciato alla Sapienza dal mancato eroe della Concordia, notizia che invece ha avuto l’onore delle prime pagine e perfino di una impettita censura da parte del poco magnifico Rettore di quell’Ateneo.
Probabilmente Ceccarelli il pezzo lo aveva scritto prima di andare in vacanza. La sua però è una felix culpa, perché ci ha offerto la metafora di una “società civile” pronta a scagliarsi contro la Casta (nel caso quella dei baroni universitari) dopo avere fatto a gomitate per mettersi in posa accanto al reietto.
L’estate, però, fa bene anche ai vignettisti: almeno a quelli che non hanno portato il cervello all’ammasso della sinistra radical chic. Uno (l’unico?) è Sergio Staino, che con la vignetta che riportiamo sopra ha magistralmente rivelato la coda di paglia degli eroici difensori delle Termopili del bicameralismo perfetto: fascisti, comunisti, secessionisti, razzisti ed antiparlamentaristi uniti nella lotta a difesa di una Costituzione pensata innanzitutto per temperare le asprezze delle loro rispettive pulsioni ideologiche.
Può darsi che si tratti di resipiscenza tardiva, o addirittura della sindrome che talvolta induce i delinquenti seriali a cercare nelle regole di un’Autorità superiore quel limite al libero dispiegarsi delle loro perverse passioni che da soli non si sanno imporre. Comunque sia, stiano tranquilli: non sarà il Senato delle regioni a scardinare gli equilibri che da quasi settant’anni li hanno tenuti fortunatamente imbrigliati.