Di seguito pubblichiamo il testo del ricorso che Vincenzo Cerulli Irelli ha presentato il 28 giugno al giudice di pace di Roma per conto di Alma Shebatayeva. Non contiene particolari rivelazioni rispetto a quello che poi, a pezzi e bocconi, è apparso sulla stampa: ma costituisce un riassunto completo della vicenda, oltre a segnalare le numerose violazioni di legge che la hanno caratterizzata.
Quel che più importa, però, è che leggendolo si ha l’impressione di una storia di ordinaria sciatteria, piuttosto che di straordinaria illegalità. Le violazioni di legge, come si è detto, ci sono, e ci sono tutte. Ma vengono commesse con burocratica souplesse, tale da suggerire una radicata consuetudine.
Delle responsabilità di Alfano e della Bonino si è occupato, e si occuperà, il Parlamento. Non vorremmo però che la faziosità politica portasse a sottovalutare lo spaccato che la memoria di Cerulli Irelli offre del comportamento degli organi di polizia, che questa volta ha destato clamore, ma che probabilmente è normale nei confronti di sans papier meno noti della Shebatayeva.

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